Nell’Italia della Mafia, della Ndrangheta, della Camorra e della Sacra corona unita, nell’Italia dei “tossici” e dei “balordi”, nell’Italia del tifo (non la malattia ma quello calcistico e quant’altro dello sport e oltre haimè!) e della “munnezza”, degli industriali truffaldini e degli evasori fiscali, nell’Italia del lavoro nero, extracomunitario e non, e dei prestanome e faccendieri e del falso in bilancio che non è più reato, dei politici corrotti e delle trame terroristiche che dopo trent’anni non vengono ancora svelate, nell’Italia dei servizi deviati e degli ubriachi, comunitari e non, che al volante fanno stragi, nell’Italia delle truffe e degli esami truccati all’università e dei concorsi anch’essi truccati, nell’Italia delle sette sataniche e della pedofilia e degli incarichi milionari dati agli “amici” con i soldi della collettività e di tanto e tant’altro, in questa nostra grande e “bella Italia” regno della “creatività e della fantasia” (quasi che tutti gli altri esseri umani non ne possano possedere neanche un bricciolo) appunto in questa nostra Italia anche o solo padana che si stà alzando anzi rialzando c’è un unico grande nemico il Rom, lo “zingaro”; quello che già quando eravamo piccoli - noi che siamo ormai alla terza età – ci si diceva “fai il buono ché sennò ti do agli Zingari”; e da grandicelli “mi raccomando non frequentare gli Zingari” perché sono sporchi, rubano, sono cattivi e soprattutto sono “poveri”.
E così per risolvere i problemi della sicurezza nel nostro “meraviglioso Paese” ci siamo subito precipitati a nominare i “commissari per i Rom”. E non ci si venga a dire che il nostro è il Paese dei commissari alle emergenze che non finiscono mai perché i commissari si preoccupano soprattutto dei loro lauti stipendi.
No, perché questa è finalmente la soluzione di tutti i nostri mali.
Che se poi siamo gli unici al mondo ad avere commissari per un intero “popolo” (perché che ci piaccia o meno quello Rom nelle pur più disparate etnie è un popolo) ma che c’importa? Siamo “italiani” appunto.
Israele non ha un commissario per i palestinesi e i palestinesi non hanno un commissario per gli israeliani, gli americani non hanno un commissario per gli indiani né le tante nazioni latine hanno un commissario per gli “Indios” ma noi avremo il “commissario per i Rom”.
Non so se ridere o piangere ma i fatti avvenuti a Napoli (senz’altro guidati dalla camorra) mi fanno davvero paura e mi portano la mente indietro nel tempo quando l’Italia anche dei “poeti e naviganti” quella degli “italiani brava gente” divenne d’un colpo razzista e xenofobia.
Ma non sarebbe assai più giusto dire che è giunta l’ora anche nel e per il nostro Paese che chiunque (per esempio tutti quelli di cui parlavo all’inizio del mio discorso) si macchi di un crimine, italiano, napoletano, padano o comunitario o extracomunitario debba comunque scontare la giusta pena? E non sarebbe più giusto rivedere le norme giuridiche riducendo a due i gradi di giudizio e già con una condanna in primo grado iniziare a scontare la pena che sarà sospesa solo dopo il positivo giudizio di secondo grado?
Ma ve li immaginate quanti criminali, politici corrotti e imprenditori truffaldini e … tanti anzi tutti quelli già nominati e tanti altri ancora sarebbero già in galera? E si fa presto a costruire carceri se non bastano.
E allora? No. Molto più facile trovare un colpevole per tutto e tutti. Un colpevole che possa pagare subito e senza fare tante storie. E chi meglio dei poveri (nel senso di povertà vera) e per giunta sporchi e ....cattivi perché i poveri sono sempre sporchi e cattivi e allora chi meglio dei Rom? Ma non quelli entrati della malavita organizzata che pure loro come … hanno soldi e avvocati. No.
Quelli più disgraziati appunto, quelli che non vogliono nemmeno i Rumeni (non Rom-eni) perché bisogna dargli le case e un lavoro che non vogliono e l’assistenza sanitaria e … perbacco costano troppo. Quelli dei campi nomadi “abusivi”.
E poi … rialzati Italia!!
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