26/04/07

Il caso “Cogne

Il mio precedente lavoro mi impone di fare alcune considerazioni (anche se nulla dirò e si capirà avanti) sul caso Cogne che, credo per la drammaticità dell’evento, meriterebbe quantomeno meno “intrusioni”..... Si è detto di tutto: la Franzoni è cattiva e perciò colpevole……, è buona ed innocente……è cattiva e ...malata...e...colpevole....Capisco l’atteggiamento da “curioso” dei comuni cittadini di cui si potrebbe dire molto ma (quale miglior occasione per scacciare fantasmi, paure...) soprassediamo. Non approvo affatto invece le tante inopportune considerazioni dei cosiddetti “esperti”. Ma come può uno Psichiatra (un magistrato...) che ha solo letto o sentito parlare del caso fare considerazioni su un caso così drammatico e perciò senz’altro complesso?

Il buon professor Andreoli quando intervistato su casi come questo se non ha una ampia, documentata e diretta conoscenza dei fatti, fà sempre considerazioni di ordine “generale” e non specifiche sul caso. Tanti altri valenti Psichiatri (non dirò i nomi solo per pudore) ahimè invece “sproloquiano” o “ciarlano” all’infinito. Per la mia (ahimè lunga e datata) esperienza posso dire che anche dove si avesse un rapporto e una diretta conscenza dell’imputato l’unica cosa che lo psichiatra può affermare con una buona dose di scientificità è la presenza o meno di patologia psichiatrica. Quanto a dare una chiave di comprensione dell’evento (sia che l’imputato sia malato e ancor più se sano) questa richiederebbe l’aver prima costruito una assai ampia e condivisa relazione tra lo Psichiatra e il paziente. Occorerebbero perciò anni per poter comprendere fatti di tale drammaticità. Ben avrebbero fatto perciò i tanti colleghi che, quasi “morbosamente” o forse più semplicemente “opportunisticamente”, si sono lanciati in “fantasiose” spiegazioni a tacere. Posso capire quanto forte sia stato per loro il richiamo della “sirena televisiva di rai uno delle 23 circa” che colpisce sempre più gli ignari cittadini ma loro, dei validi professionisti, non avrebbero dovuto cedere al richiamo per la difesa della dignità loro e della loro professione e soprattutto per il rispetto che sempre dobbiamo ai cittadini "malati".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il caso Cogne diventato una barzelletta sull'inefficenza delle istituzioni che sempre piu spesso difendono truffatori ladri politici e altro (veline e giocatori) l'italia ormai è un grosso paese dei balocchi in mano a persone senza scrupoli ne identità civile; il caso Cogne in mano a "super esperti" di nonsisachecosa, emblema e baluardo il decantato RIS di parma... un'unità formata da tessere di partito che di esperto non hanno proprio nulla, superraccomandati direi... e un'assassino va ridendo per cogne... dio buono insorgi popolo


mi firmo cazzo


liborio di bartolomeo

http://www.lafocediscanno.com

pidario ha detto...

Come avevo deto nel mio breve articolo non sono interessato al caso in senso "Giallo giudiziario". Pubblico comunque il commento ma vorrei solo ricordare che il sistema delle "indagini" è sempre un fatto complesso e sinceramente non mi sento di rimproverare nessuno. Resta il "fatto mediatico" (non informativo) che è stato fortemente cavalcato da molti che vengono definiti "giornalisti" che per come è stato svolto ha certamente "confuso i cittadini".
Fatti drammatici nella vita dei cittadini ne sono accaduti sempre e continueranno ad accaderne. Sarebbe opportuno almeno non specularci sopra.

Anonimo ha detto...

Non è falsità in italia tutto è farsetta (dal governo alle istituzioni)

OK notizie