10/02/09

Lettera per i nostri Parlamentari

Ma ve lo immaginate un parlamento che legifera “d’urgenza” ogni volta che c’è un problema di vita o di morte per qualcuno?
Un Parlamento che non si preoccupa di ricondurre per quanto difficile sia, ed è difficile, a Legge fatti di vita privata e personale (che devono sempre essere rispettosi dei diritti e delle scelte dell’individuo e appunto “normati”) ma che - sulla spinta diciamo “emozionale” quando non avvenga per puro o bieco interesse di parte – pontifichi, perché fare così è solo pontificare, prendendo spunto da tristi episodi della vita degli esseri umani.
E così magari quando ci sarà una disgrazia più disgraziata delle altre nel mondo del lavoro o quando ci sarà una storia più triste e toccante delle tante storie tristi che purtroppo tanti uomini si trovano costretti a vivere si metterà d’un colpo a legiferare sull’onda di queste storie.
E purtroppo è già accaduto ed accade in questo nostro Paese: con la disgrazia che ha colpito gli operai della Tissenkrupp…. Con la triste vicenda della signora Toreggiani e con i due sfortunati giovani che di recente hanno subito una violenta aggressione..e con tante altre singole storie sino a giungere a questa storia della Englaro che per quanto ci potrà sembrare più triste delle altre è comunque una delle tante tristi storie.
No signori!
Non vi paghiamo per essere così “dozzinali” e così “emozionati” come voi tutti (guelfi e ghibellini) e senz’altro opportunisticamente dite.
Quello che vi chiediamo è - già accade in tanti altri Paesi più “attenti” del nostro - di fare leggi.
Leggi per la collettività che ci impegnino tutti ma mai mortifichino i singoli, i cristiani, gli ebrei, i musulmani e quelli di qualunque credo religioso e parimenti i laici.
Leggi che ci tutelino davvero tutti.
Sò che è un difficile e duro lavoro questo ma è per questo che ci chiedete il voto e noi vi eleggiamo; è, se volete, per questo duro lavoro che vi paghiamo e se onorerete il nobile impegno ve ne saremo infinitamente grati e riconoscenti.
E le vostre emozioni, così come per noi le nostre, ve le dovete tenere “in corpo” (come volgarmente si dice) ché possano guidarvi nelle difficili scelte da fare a chè prendiate le decisioni migliori.
Ma non ce le dovete e potete gridare dalle televisioni, dai giornali, dal Parlamento come avete fatto!
Questo non vi è permesso!
Non è da Parlamentare.
Signori Parlamentari: è tanto...., buon lavoro.

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