Apprendo dal Corriere della Sera con il seguente articolo
( http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_25/morto_randy_pausch_ultima_lezione_259a20cc-5a56-11dd-bcb1-00144f02aabc.shtml )
“È morto Randy Pausch, commosse il mondo con la sua «Ultima lezione» Docente alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, era malato di cancro. A settembre l'addio ai suoi studenti
WASHINGTON - Nella sua «Ultima lezione» Il professor Randy Pausch, che insegnava scienze informatiche alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, ha detto di non voler essere compatito e di non voler parlare della morte, ma della vita. Lui, 47 anni e tre bambini, è morto per un tumore al pancreas, che nonostante le cure ha invaso il suo organismo in modo irreparabile. L'ultima lezione ai suoi studenti, tenuta a settembre, è stata registrata e - messa in Rete - ha avuto un successo strepitoso (guarda una sintesi sottotitolata in italiano). Pausch parla dei sogni di quando era bambino, dell'importanza di sognare e della possibilità di realizzare i propri desideri.
INNO ALLA VITA - Una lezione di vita - e non soltanto della sua disciplina -, un saluto profondo che ha commosso non solo gli allievi della Carnegie Mellon ma tutto il mondo. E che è diventato un libro, intitolato appunto «L'ultima lezione», edito in Italia da Rizzoli, in cui i temi della lection vengono sviluppati e approfonditi. «Ho un problema di sistema - aveva annunciato il docente, cominciando la lezione di fronte a 400 studenti. Benché abbia sempre goduto di forma fisica strepitosa, ho ben dieci metastasi al fegato e mi restano solo pochi mesi di vita». L'incontro finale tra il docente e i suoi studenti, tra ironia e riflessioni profonde, si era trasformato in un commosso inno alla vita. 25 luglio 2008”
la morte del professor Pausch. La sua “ultima lezione” mi aveva davvero colpito.
Sono sicuro che il suo messaggio di vita e di gioia “comunque” in un mondo che appare sempre più “brutto” sia utile strumento per i giovani. Invito gli internauti a divulgarlo.
Pidario
No commenti
Nessun commento:
Posta un commento