10/05/07

Elezione in Francia di Sarkozy. Dove andiamo?

Non capisco il grande affaccendarsi un po’ di tutti sulle elezioni francesi. Soprattutto non capisco questa strana idea di una “destra diversa” Mi sembra solo una destra che sì ha vinto ma ha vinto sulla “paura” e non è un gran bel vincere…... E se il nuovo presidente fosse come il precedente? Dice in una bella intervista su Repubblica il prof. Medievalista Le Goff “non accadrà nulla perché con Sarkozy le cose resteranno come prima….avremo cinque anni di immobilismo senza nessun cambiamento……………………la Francia rimarrà un paese senza generosità rinchiuso nel suo egoismo……….usciremo ancor più malridotti…..” In cosa sono diversi i due presidenti (certo Chirac appare più garbato ma per il resto…..) Nel rapporto che si instaurerà con gli Stati uniti? Perché qualcuno per caso ha saputo decifrare il tanto decantato antiamericanismo di Chirac. Ma non è che i francesi avevano già molti interessi in Iraq e l’arrivo degli Americani , come di fatto è accaduto e accade ancor oggi, ne riduceva il peso e solo per questo i Francesi si sono distanziati dalla posizione americana? Quanto al diktat sull’ingresso della Turchia in Europa - se non saremo attenti consegneremo anche quel paese al peggior fondamentalismo islamico con conseguenze imprevedibili – non mi pare un alto e nuovo pensiero politico…….. Credo che la Francia, così come l’Italia e un po’ l’intera Europa abbiano grossi problemi economici e credo che le crisi economiche ormai a cascata non ci abbandoneranno almeno sino a quando non riusciremo, e non so se lo faremo mai, ad avere una visione Europea unitaria sia sul piano economico che politico (una legislazione condivisa sulle politiche economiche, sul fenomeno dell’immigrazione che non conservi in nessun modo atteggiamenti razzisti ma che nel contempo ponga davvero al centro dell’attenzione il problema e valide ipotesi di soluzione). Sino a quando, come ben ci riferisce l’Espresso, la comunità ue continuerà a giocare a far politica spostando uffici e personale tra Bruxelles e Strasburgo con grande dispendiosità e inefficienza e per piccoli interessi territoriali (sono proprio i Francesi a rifiutare che gli uffici restino stabilmente a Bruxelles), sino a quando parleremo di questa territorialità appunto non ci sarà possibile parlare una vera lingua politica comune. E allora non ci si stupisca che le elezioni vengano vinte anche e soprattutto sull’onda del più stupido e inattuale nazionalismo condito con un po’ di razzismo e qualche illusoria proclamazione sul lavoro e sul merito (non è forse stata sempre la destra o almeno ancor più della sinistra a premiare l’appartenenza e la sudditanza al posto del merito…..) Che dire quando poi il sindaco di Milano annuncia che la Royal è conservatrice e il candidato della destra è il nuovo bhè…. è la grande intuizione rivoluzione del pensiero politico filosofico del nuovo millennio…..? Intanto avanzano gli Americani e i Cinesi e i Giapponesi………e la vecchia e ormai nemmeno tanto cara Europa della cultura e del pensiero filosofico (non quello della signora Moratti s’intende) e della “Politica” con la P maiuscola starà sempre più a guardare nel tentativo di imitare e rincorrere un modello, quello americano appunto, che non solo non gli appartiene ma che anche e soprattutto non conosce.

1 commento:

Antonio Candeliere ha detto...

La destra francese è una destra liberale, una destra che in italia non è mai esistita, una destra desiderata da Indro Montanelli che non si è mai realizzata nel nostro paese...

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