02/04/10

Qualche riflessione dopo il voto per le Regioni

Ma qualcuno ha mai pensato di porre ai partiti politici (e di porsi) alcune domande sul futuro?
Per esempio dove e come vanno l’Europa e l’Europa e il Mondo e dove va quest’Italia postelettorale? Che futuro potrà avere? Come si collocherà il nostro Paese rispetto all’Europa e al Mondo e cosa significherà questa sua collocazione? Sarà la più appropriata o no per il tempo che viviamo?
Sembrano domande banali ma dalle loro risposte dipenderanno tante cose per il futuro: l’economia e la possibilità o meno di nuovi posti di lavoro; lo sviluppo scientifico e tecnologico; la qualità del vivere quotidiano e tanto tanto ancora.
E a chi rispondesse che tutto ciò non è importante e che altre nazioni nella nostra Europa non si pongono simili domande si potrebbe rispondere che certamente francesi e tedeschi e forse gli inglesi che si pongono ancora il falso problema di chi tra loro sarà guida dell’Europa certamente si stanno già ponendo il problema di dove vanno l’Europa e il Mondo.
Tra chi poi, come ad esempio la Grecia, non si è posto e ancora oggi non si pone il problema sappiamo già oggi quale drammatica collocazione si rischia.
Sarei curioso di ascoltare le risposte dei partiti soprattutto di quello che ormai da tutti è decantato come il partito più partito la Lega. ma certamente anche l’Italia dei valori e a seguire l’UDC e il PD e la PDL.
Perché al di la delle tanto pubblicizzate risposte ai problemi del mondo che il nostro Ministro dell’economia ci propina con cadenza mensile ho la drammatica sensazione che si annaspi a tutto campo.
I dati di bilancio e il debito pubblico continuano a crescere (ed è proprio il caso di dirlo) nonostante il Brunetta pensiero e si continuano a pubblicizzare le solite riforme istituzionali che si ripetono ormai da un quindicennio e l’ancora tanto decantato “piccolo è bello” dell’industria italiana sempre più rischia di scomparire (anche attraverso l’acquisto dei fondi sovrani di qualche emirato) d’un tratto e intanto tutto e tutti tacciono.

Perché non è solo la politica a tacere. Tacciono anche la stampa e i media che continuano ossessivamente a parlarci di “escort” di destra e di sinistra, di Berlusconi si e Berlusconi no, di Bersani si e di Bersani no e del PD e della Lega che è un vero partito e……..
Ma c’è ancora qualcuno che sappia dirci se quello di cui abbiamo oggi bisogno per immaginare un futuro è di un partito “condominiale” e la smetta di parlarci di partito liquido e…….

Mai (o quasi) qualcuno che ci parli della realtà vera del nostro Paese, dell’immobilismo che rischia di avvicinarci sempre più alla Grecia (ma con un debito pubblico assai più grande di quello della Grecia) del sempre più drammatico crollo della scuola e dell’Università e che sappia proporci vere riforme e non stantii discorsi sindacalesi che si pongono come unico obiettivo (comprensibile per i sindacati ma nemmeno per loro ormai più giustificabile) quello di tutelare i “lavoratori” della scuola e dell’Università. La scuola e l’università italiane anche dopo la cosidetta “riforma Gelmini” hanno ancora il più alto numero di personale non docente (personale ausiliario, amministrativo, tecnico…); gli enti locali (comuni, provincie, regioni) continuano nonostante non abbiano una lira in cassa ad assumere personale (tutto severamente sotto controllo dei politici di turno) la cui destinazione è a dir poco fantasiosa mentre tutti sanno che la P.A. è pletorica e soprattutto inefficiente e costituisce il maggior fattore di spesa pubblica.

E poi ci si lamenta che l’astensione cresca nel nostro Paese e ci si domanda se quelli che si astengono sono moderati e tra i moderati se sono moderati di destra o di sinistra o se sono estremisti e tante altre puttanate varie.
Ma possibile che nessuno comprenda che per capire qualcosa di come va e dove va l’Italia si è costretti a sfogliare qualche quotidiano straniero con tutta la difficoltà di lingua e con i limiti ben comprensibili?

Forse è il caso che si cambi un po’ tutti e per primi proprio quelli che più d’altri dovrebbero informare i cittadini: i giornali e i giornalisti (aspettarsi che siano i partiti ridotti ormai a più o meno capaci combriccole elettorali a far ciò è credo avveniristico oltre che illusorio), faziosi ma sinceri, finalmente, pur nella faziosità come si può e si dovrebbe essere.

OK notizie