03/02/09

Il caso Englaro

Il caso Englaro

Sante parole verrebbe da dire quelle del Presidente della Corte costituzionale.

( Dal Corriere della sera
(http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_03/sacconi_englaro_valore_vita_42648488-f1cb-11dd-9d2c-00144f02aabc.shtml)
Dramma per la famiglia, ma il governo deve adottare principi di cautela»
«Guai a perdere il valore della vita» Il ministro Sacconi: stiamo valutando il caso. Flick (Corte costituzionale): preoccupato per il conflitto politico
ROMA - «Stiamo valutando il caso anche dal punto di vista formale, alla luce della situazione di fatto e diritto. Ma oltre a questo, valgono gli interrogativi che dobbiamo porci nell'assoluto rispetto di tutte le posizioni». Lo ha detto il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi a «Panorama dal Mondo» parlando di eventuali provvedimenti relativi alla vicenda di Eluana Englaro, da questa mattina ricoverata a Udine. Proprio il ministro Sacconi lo scorso dicembre aveva emanato un atto di indirizzo che impediva di fatto a tutte le strutture sanitarie pubbliche di dare corso alla sentenza che decretava il via libera allo stop dell'alimentazione forzata.
«NON C'E' MORTE CEREBRALE» - Il ministro oltre a ritenere doverosa la comprensione «verso il dramma della famiglia» considera altrettanto doveroso che società e istituzioni riflettano sul senso della vita e dalla morte, «nel caso specifico di una persona che si trova in stato vegetativo, non è in una condizione di morte cerebrale tanto che nessuno ha ipotizzato l'espianto degli organi, che nell'attuale condizione non è sottoposta ad accanimento terapeutico ma piuttosto ad alimentazione e idratazione attraverso un sondino in quanto non è in grado di provvedere a se stessa, che è in una condizione di molti disabili e non ha espresso una volontà che deve essere acclarata da una certificazione come probabilmente chiederà la nuova legislazione. Davanti a tutto questo - ha aggiunto - ho pensato che fosse giusto adottare un principio di cautela, di prudenza, in assenza di una legislazione specifica. Guai se perdessimo il valore della vita e se non ci interrogassimo sul fatto che a volte la scienza non dà certezze».
I TIMORI DI FLICK - Anche il presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick, è intervenuto sul caso Englaro. Parlando agli studenti di un istituto del Milanese ha detto di essere preoccupato perché «un problema drammatico di questo tipo è diventato oggetto di un conflitto politico ideologico di contrapposizione che sarebbe meglio non ci fosse». Flick ha detto di avere «profonda pena» per la famiglia Englaro e, in particolare, per il padre Beppino che nella notte ha fatto partire la figlia per una clinica di Udine dove le sarà interrotta l'alimentazione e l'idratazione forzate permettendole di morire. «È diventato un tema su cui tutta l'Italia dibatte - ha osservato Flick - e penso allo strazio del padre. Credo che si debba riconoscere maggiore riservatezza e rispetto del dramma che sta vivendo».
CEI - Al caso Eluana è dedicato l'editoriale pubblicato dal Sir, l'agenzia della Conferenza episcopale italiana: «Il viaggio della morte è cominciato di notte». «Tra qualche giorno - chiosa l'agenzia dei vescovi - le verrà tolta l’alimentazione e l’idratazione. Tutto questo con l’avallo di una sentenza». Per il Sir, «è un momento triste per tutti coloro che, credenti o non, hanno a cuore la tutela della persona. Se nessuno può togliere la vita ad un altro - prosegue il Sir - togliere la vita ad una persona totalmente indifesa è una barbarie. La fragilità e la debolezza, al contrario, sono un appello alla solidarietà, anche attraverso quei mezzi che oggi si hanno a disposizione».
03 febbraio 2009 )

Mentre si dibatte sulla drastica riduzione delle intercettazioni per conservare, si dice, il diritto alla privacy dei cittadini c’è nel contempo da parte degli stessi politici che sembrano interessarsi così tanto ai cittadini una tale e tanta invasione di campo nella sfera privata che non può non lasciarci esterefatti .
Forse il vero problema è che ci sono ormai troppi politici che dicono di volersi interessare ai problemi dei cittadini ma in realtà si interessano solo e soltanto ai loro problemi e pensano anche di poter decidere (quasi fossero monarchi illuminati) tranquillamente loro per tutti.
Che la politica si faccia buona interprete e guida per il popolo è cosa giusta. Ma che i politici anche quando contraddetti dalla realtà dei fatti facciano di tutto per imporsi e prevaricare i cittadini questo non solo non è giusto ma non dovrebbe proprio accadere in un Paese democratico.

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