05/02/09

Ancora sulla triste vicenda Englaro

Leggo da un articolo di “Repubblica” che riporto in fondo che l’arcivescovo emerito di Foggia avrebbe dichiarato alla stampa “Lasciamola morire come Wojtyla”
Sante parole quelle dell’Arcivescovo che le ha pronunciate ove si sente forte e finalmente la “pietas cristiana”.
Lasciamo una volta per tutte in pace questa povera donna e la sua famiglia e i credenti preghino per loro.
[Da “La Repubblica” (http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro/vertice-procura-udine/vertice-procura-udine.html)
Eluana, il governo punta sul decreto I legali: "Costituzionalmente abnorme"
L'arcivescovo: "Lasciamola morire come Wojtyla". Una voce diversa si leva anche nella Chiesa. E' quella dell'anziano arcivescono emerito di Foggia, Giuseppe Casale. In un'intervista a La Stampa, il prelato spiega di sentirsi "vicinissimo" al padre della ragazza e chiede di non proseguire "questo stucchevole can can", perchè l'alimentazione e l'idratazione sono assimilabili a trattamenti medici e se una cura non porta alcun beneficio può essere legittimamente interrotta". L'invito è quello di "lasciare che Eluana termini i suoi giorni senza stare a infierire - ha detto Casale - alla fine anche Giovanni Paolo II ha richiesto di non insistere con interventi terapeutici inutili". "Come cattolici - prosegue Casale - dovremmo interrompere tutto questo clamore ed essere più sereni" e invece di fare campagne, "bisognerebbe accostarsi con pietà cristiana alla decisione di un padre".]

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