26/09/08

Alitalia ultimo atto? Per ora solo l’ultimo bluff della politica italiana

Alitalia ultimo atto? Per il momento l’ultimo bluff della politica italiana
Si è così tanto, e in tanti modi, parlato della vicenda Alitalia che vien voglia di non parlarne. Per comprendere il senso dell’affermazione basta tenere a mente quello che di Alitalia si è detto ieri sera nelle trasmissioni televisive su rai due ad Anno Zero e su rai uno a Porta a Porta.
Se qualcuno ha fatto lo sforzo di seguire i due programmi ha avuto la netta sensazione di quanta, forse troppa, distanza c’è tra le due realtà che sono state evidenziate.
Da una parte si è parlato dell’infinito imbroglio Alitalia gestito dal mondo politico italiano per almeno gli ultimi dieci-quindici anni sino ad oggi mentre dall’altra c’è stata la gara a dare una paternità all’ottimo artefice della operazione di “salvataggio” di (quel che resta di) Alitalia da parte di Cai e dei suoi “capitani coraggiosi”. E’ stato più Veltroni o Berlusconi (forse davvero Veltrusconi o Berlutroni come direbbe Grillo) a far sì che si giungesse al fatidico accordo con pace di tutti gli italiani? Si perché i cittadini vanno rassicurati e non puoi mica raccontargli che dopo lo smembramento di Alitalia operato dal governo Berlusconi l’affare Cai costerà a tutti i cittadini qualche (tra quatto e cinque) miliardo di euro in più da pagare? E mica puoi dirgli che probabilmente l’affare Cai non permetterà mai alla compagnia di bandiera di essere tale e solo quando sarà in mani straniere (semmai vi arriverà) potrà accadere che la nuova compagnia riesca a decollare davvero?
No, l’onorevole Veltroni che sà cosa è bene e male per i cittadini si è precipitato da Nuova York in Italia per districare la matassa e c’è riuscito ed è da Vespa per farlo sapere a tutti gli italiani che così potranno dormire sonni tranquilli. Si è stato lui a parlare con Colannino per Cai e con Epifani per la CGIL e a convincerli, con i grandi argomenti della politica che solo lui possiede, a parlarsi di nuovo. Ma che bravo! E che scostumato è il cavaliere che non gli riconosce il merito. Non si preoccupi caro onorevole Veltroni. E’ di questa mattina la dichiarazione di quel “furbone” di Confalonieri che “ riconosce il merito di aver partecipato all’onorevole Veltroni ma chiarisce anche che il maggior merito resta comunque al Cavaliere che è il primo artefice di tutta l’operazione” e …come dargli torto? Contento onorevole Veltroni? La patria è salva, gli italiani forse un po’ meno.
I fatti prossimi futuri chiariranno purtroppo tra qualche tempo e quando sarà, sarà comunque troppo tardi, per noi comuni cittadini chi abbia ragione se Santoro e con lui Travaglio e in qualche modo Di Pietro o Fede e Veltroni.
Una cosa però và detta: sebbene tutti ormai sostengano (e non potrebbero fare diversamente perché i fatti lo dicono a chiare lettere) che la soluzione Air France fosse migliore della soluzione Cai, nessuno – ha fatto eccezzione il giornalista del Sole 24 Ore Dragoni che lo ha brevemente, per il poco spazio che gli si è dato, denunciato – ha chiarito il perché la soluzione Air France non sia stata percorsa. Non lo hanno chiarito i sindacati sia quelli autonomi dei piloti sia quelli confederali, non lo ha chiarito Epifani nella sua “storica” (perché non lo si vede praticamente mai in televisione cosa che di questi tempi non dispiace) apparizione in Tv, non lo ha fatto Veltroni pur sapendo che comunque era ancora il governo Prodi a governare il paese quando l’affare Air France è stato buttato a mare. L’unico responsabile certo (ma certamente non il solo) e che non deve chiarire nulla è, come al solito, Berlusconi.
Si perché il Cavaliere buttandola “sulla bufala dell’italianità” (cui tanti italiani hanno creduto) ha strumentalmente usato la vicenda per fini elettorali inchiodando il governo di centro sinistra morente ad un’ultima incapacità (tra le tante) governativa e se lo ha fatto come in realtà ha fatto non gli si può dar colpa perché in fondo è normale che il capo di un partito d’opposizione che vuole vincere le elezioni usi, per raggiungere l’obiettivo, tutti i mezzi o almeno questo pensano la maggior parte degli italiani: per governare bisogna sporcarsi le mani e Berlusconi si sa è sempre pronto a farlo.

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