03/08/08

L’infinita (ma sempre meno) storia Alitalia

Ma c’era bisogno di tanto tempo e di tanto rumore per produrre un risultato per Alitalia che persino un bambino avrebbe saputo produrre?
Se abbiamo due realtà imprenditoriali in debito cosa facciamo? Prendiamo la parte buona delle due attività e la mettiamo dentro un nuovo contenitore e così abbiamo una nuova azienda che non ha rami secchi, non ha debiti e potrebbe funzionare. Ma siamo sicuri che è proprio così?
Intanto non si capisce cosa faremo dei “rami secchi” ma soprattutto: chi pagherà i debiti delle due società (Air one e Alitalia sono entrambe molto indebitate)? Ancora una volta quel signor Pantalone di sempre?
E ancora: la nuova società che nascerà sarà per forza una piccola società. Innanzi tutto perché di buono in Air One e in Alitalia non c’è poi tanto e soprattutto perché i grandi imprenditori italiani della cordata di Berlusconi sono disposti a mettere in campo (con l’aiuto delle Banche e dietro chissà quali impegni governativi) circa 700/800 milioni di Euro praticamente pochi spiccioli. E siamo sicuri che una compagnia aerea così piccina potrà competere in un mercato sempre più aggressivo e in un periodo in cui il prezzo del carburante potrebbe da un momento all’altro volare alle stelle? O si ha in mente di fare una compagnia che poi successivamente entrerà a far parte di una compagnia europea di grosse dimensioni?
E forse qualcuno s’illude che non ci sarà comunque un prezzo da pagare?
Ormai l’unico vero interesse che le compagnie aeree hanno nei confronti del nostro Paese e quello di acquisirne il mercato passeggeri e quello merci e poter utilizzare al meglio la nostra rete di aeroporti (che non è poi tanto male). Una discreta quantità del mercato passeggeri è già in movimento verso le grandi compagnie europee e siamo così sicuri che basterà il geniale motto del cavaliere “amo l’Italia e volo Alitalia” per recuperare questa fetta del mercato passeggeri da far valere anche in una eventuale operazione con un partner europeo?
E se questa è una buona soluzione non la si poteva percorrere già anni fà quando il debito Alitalia era più contenuto?
Non sono un esperto del settore ma mi pare proprio che ancora una volta la montagna stia partorendo un topolino piccino, piccino, piccino…e che presto sarà ingoiato da nuovi debiti. Gli esempi purtroppo non ci mancano in questo nostro “bel Paese” che rischia di divenire sempre meno “bello”.
Tra un Governo Prodi che poteva e doveva vendere ad Air France e invece ha continuato sino all’ultimo giorno a tergiversare (perché attendere le elezioni? perché rifinanziare la compagnia di 300 milioni di euro? e ancora: perché non essere chiari con i sindacati? per qualche voto?) e un nuovo Primo Ministro un po’ “sbadato” ecco il gran risultato.
Tra un "rialzati Italia" e un "salva l'Italia" c'è davvero da cominciare a preoccuparsi.
Un sano o insano ottimismo non guasta mai ma è sempre più dura.....

1 commento:

Anonimo ha detto...

Good post.

OK notizie