13/02/08

per chi le tasse le paga (potrebbe essere un buon metodo per abbassarle)

E se provassimo ad eliminare o meglio a modificare il meccanismo con cui si pagano le addizionali regionali e comunali ?

Le tasse locali (regionali e comunali) sono divenute nel giro di alcuni anni un vero grande balzello che i cittadini sono costretti a pagare. Infatti il cittadino dipendente ad esempio(per i privati è ancora più complicato) paga la tassazione regionale sulla busta paga o sulla pensione ma la paga ancora una volta come addizionale sul gas e ancora come addizionale sul bollo auto ecc. ecc. se la regione è in difficoltà. E guarda caso le nostre regioni e quasi tutti i Comuni sono sempre in difficoltà economiche e tutti chiedono ai cittadini di contribuire al rientro economico ma allegramente continuano ad incrementare i costi della politica e ad elargire retribuzioni sempre più elevate ai politici e ai “loro amici”.

Ora mi chiedo ma quante volte dobbiamo pagare?

Non sarebbe più giusto pagare una sola Irpef che per una quota andrà allo Stato e per un’altra quota - e si stabilisca finalmente una quota adeguata - alle Regioni e ai Comuni?

Regioni e Comuni quando poi si trovino in situazioni di bilancio in rosso potrebbero chiedere ai cittadini di contribuire al rientro economico emettendo un bollettino di pagamento, inviato dal Sindaco e/o dal Presidente della Regione, per un importo (con percentuale identica a quella dell’Irpef per i cittadini) che copra il debito la cui ragione ed entità sarà comunicata con chiaro riferimento al capitolo di debito nel bilancio regionale. Resta inteso che per l’anno in cui ci verranno richiesti contributi aggiuntivi questi dovranno essere pagati anche dai politici che ci rappresentano nella regione e/o nei comuni attraverso una addizionale che scatterà per le loro retribuzioni (nell’ordine ad esempio del 10-15% della loro retribuzione) e parimenti per quell’anno e l’anno successivo non potranno essere votati aumenti ai consiglieri regionali e/o comunali nè ai vari Presidenti (commissari e quant’altro) di enti interessati al debito e anche e soprattutto ai vari dirigenti regionali e comunali del settore cui il debito si riferisce; si badi che attualmente accade sempre e in tutte le Regioni qualunque sia la maggioranza politica proprio l’opposto.

In tal modo così come è richiesto a noi cittadini comuni di produrre di più e meglio per avere aumenti contrattuali anche per i politici e gli altri ci sarà come premio una maggiore retribuzione se saranno “bravi” e se invece lavoreranno proprio male ne pagheranno anche loro come noi le conseguenze. Perché se loro non hanno saputo ben gestire il bilancio dell’ente giustamente saranno chiamati a rispondere “in solido” al pari dei cittadini che sono responsabili almeno per averli votati e spesso anche per un uso almeno non attento dei servizi.

In aggiunta Regioni e Comuni potrebbero richiederci il pagamento (sempre con il riferimento percentuale dell’Irpef) di spese per nuovi particolari servizi (servizi non inclusi nei servizi essenziali come per i servizi sanitari quando non inclusi nei servizi essenziali stabiliti a livello nazionale) indicando chiaramente i servizi, la loro utilità, il loro costo.

Un sistema così articolato spingerebbe senz’altro i cittadini a votare quelli che appaiono come i migliori. E i politici, una volta eletti, si dovrebbero impegnare al meglio, sia per essere rieletti che per avere adeguate retribuzioni. Cadrebbero così almeno una parte dei tanti sprechi e si ridurrebbero le clientele (si limiterebbero almeno a favorire persone comunque meritevoli) alcuni tra i grandi mali del nostro Paese.

Nota:Delle Provincie non dico perché ritengo giusto che assieme alle Prefetture, alle Comunità montane, ai vari consorzi e tanto altro ancora vadano eliminate.

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